mercoledì 31 dicembre 2008

Anno che viene, Benvenuto!Anno che va, vedi un poco di andare a F.....O!!!"


Anno bisesto anno funesto, così dice il proverbio. Io, giuro, non ci credevo a questo detto ma quest’anno ha superato ogni livello di sfiga misurabile umanamente. Quindi non sono contenta che il 2008 se ne vada. Di più. Deve sparire negli antri più profondi della memoria collettiva. Sotto palate e palate di letame. Per la serie diamogli fuoco. Anzi forse è meglio di no. Lo so che porta male scacciare l’anno vecchio, ma che ci posso fare stavolta è più forte di me. Il 2008 entra a pieno diritto nella top ten degli anni più schifosi mai visti. Anche se si salvano alcune cose a dire il vero. Poche ma buone. Come il mitico viaggio in Spagna, Pasquetta, il 25Aprile, qualche momento a Ponza. Insomma in tutte le cose negative c’è sempre qualcosa di buono in fondo, in fondo. Ma proprio in fondo è. Vabbè che sono ottimista, ma non esageriamo. Dall’anno nuovo ho deciso che non mi aspetterò niente. Il nulla. Una beata mazza. È meglio così, almeno non mi carico di aspettative, che sistematicamente vengono deluse. Lo prendo come mi viene il 2009. Vediamo giorno per giorno che succederà. Magari mi dice bene e ogni giorno sarà come quegli unici che si salvano dell’anno vecchio. Accidenti, ma questo è una speranza per l’anno prossimo. Vabbè una, ma buona, posso anche concedermela. Chissà, magari quella portasfiga della dea bendata non se ne accorge…
AUGURI DI BUON ANNO NUOVO A TUTTI!!!

lunedì 29 dicembre 2008

La vittoria della luce


La vittoria della luce, inserito originariamente da via_parata.

"Respiro di vita"
Vorrei che andaste incontro al sole e al vento
con la pelle, più che con il vestito,
perchè il respiro della vita
è nella luce solare
e la mano della vita è nel vento
Kahil Gibran

giovedì 25 dicembre 2008

Racconto di Natale

"Non vi è nulla di più triste che svegliarsi la mattina di Natale e scoprire di non essere un bambino" (Erma Bombeck 1927-1996, Autrice e Commediografa Americana).
Non pensava di arrivare a questo punto. Ma non sapeva che altro fare. Sentiva che era in pericolo. Doveva proteggerlo in qualche modo. Questi pensieri, sempre più convinti, le passavano per la mente, in quella sera di Vigilia. Lì seduta davanti al commissario.
Non molto alto, barbetta stile elfo natalizio, la squadrava con fare interrogativo, pensando a come liberarsi di lei. “Durante le feste escono tutti i pazzi” rimuginava ossessivamente.
Ma lei era lì ostinata. Doveva denunciare un furto di una cosa molto preziosa. Il suo Natale.
Sì, proprio il Natale. Finalmente il commissario si decise a domandarle qualcosa. “Ha idea di chi possa aver commesso il furto?E in che modo?” il tutto chiuso da un sogghigno per la risposta sicuramente bizzarra che avrebbe ricevuto. La ragazza, seduta quasi in equilibrio precario sulla sedia, molto timorosamente accennò ad una risposta. Ma l’investigatore la interruppe quasi subito “Guardi che non voglio perdere tempo”. Lei si bloccò. Tempo. Una parola mille significati. Un turbine di ricordi le annebbiò la mente per un attimo. E si ricordò all’improvviso, che lei non era la prima a cui era stato rubato il Natale. E che probabilmente era l’unica che stava tentando di fare qualcosa per impedirlo. Prese coraggio, ed iniziò a parlare. “Commissario, il problema è proprio il tempo”. “Il tempo?”rispose corrucciato il commissario. “Sì, il tempo” continuò la ragazza. “ Il tempo scorre via sempre più velocemente. I secondi, i minuti, le ore, le settimane, i mesi, interi anni volano via rapidamente. E si portano via in un battito d’ali ogni singolo attimo. Incluso il Natale”. L’uomo era senza parole, stava perdendo il cenone della Vigilia a causa di una pazza. Ma la ragazza continuò. “Vede questo è l’ordine naturale delle cose ed io l’accetto. È la vita e non si può cambiare. Ma voglio denunciare chi mi ruba il tempo per il Natale.” “Come?”disse il commissario, sempre più infastidito. “ Sì, ogni anno il mio Natale subisce una sensibile diminuzione temporale. Una volta, quando ero bambina, era la festa più lunga e bella dell’anno. Quasi infinita. L’attesa del giorno e dei regali, i giochi continui, fare il presepe, la sera della vigilia, il pranzo di Natale erano un unico continuum temporale. Non c’era una distinzione di giorni e il tempo era come dilatato. Ero in un’altra dimensione. C’era un altro spirito. Ma ora le cose sono cambiate”. L’uomo cominciava a capire dove voleva arrivare la ragazza e fece solo un segno di assenso.
“Ad un certo punto tutto è improvvisamente accelerato. Portandosi via quel mondo in poco più di un secondo, credo. Una mattina mi sono svegliata e non c’era più. E a me è rimasto solo lo spirito del Natale. Ma stanno cercando di rubarmi anche quello.” Il commissario ascoltava sempre più interessato. Capiva come lei si sentiva. Era successa la stessa cosa a lui tanti anni fa. Ne aveva quasi perso il ricordo. E ormai si era rassegnato. Pensava che la perdita del Natale fosse una cosa naturale che capitava quando non si era più bambini. Come un rito di passaggio. Ma questa ragazza era determinata a non lasciarlo andare come aveva fatto lui. Non era affatto pazza. Anzi.
“ Vede, molti hanno perso lo spirito natalizio. Sono accecati da luminarie, da dolci, da corse dell’ultimo minuto ai regali e si scordano di stare insieme con chi si vuole bene. Proprio a Natale. Magari sono in compagnia di tanta gente, ma in realtà sono soli. Si ritrovano soli. E quello non è Natale. Stanno tentando di fare così anche con me, sballottandomi qua e là. Bombardandomi di messaggi promozionali televisivi su regali, regalini, decorazioni, torroncini, pandori e panettoni. Mi vogliono confondere. Ecco voglio denunciare questo. Si può?” chiese ingenuamente. Il commissario le sorrise. “Signorina, io non posso fare niente purtroppo. Cerchi solo di restare così attaccata a quelle piccole cose che fanno il Natale. Forse così potrà proteggerlo”. “Capisco, grazie lo stesso” disse lei. “Grazie a lei. Mi ha fatto ricordare cose dimenticate” le sorrise con calore l’uomo. “ Forse non è stato del tutto inutile provarci” pensò con speranza. Uscì dall’ufficio. Un sorriso le illuminò il volto. Comunque vadano le cose, non bisogna mai perdere la speranza. Aveva un Natale da festeggiare.
"Non è strano che a Natale qualcosa ti faccia rattristare tanto? Non so esattamente cosa ma è qualcosa a cui non dai molta importanza non avendolo provato in altri momenti." (K. Bosher)
Dedicato a chi combatte per non perdere il proprio Natale. Nonostante tutto e tutti. Forza che ce la facciamo.

mercoledì 24 dicembre 2008

Buon Natale!


Presepe anno2006, inserito originariamente da via_parata.

Ultimo presepe realizzato dal maestro d'ascia Ciro Iacono.Anno2006

martedì 23 dicembre 2008

Ante vigilia


Presepe anno2003, inserito originariamente da via_parata.

Presepe realizzato dal maestro d'ascia Ciro Iacono.Rappresenta il porto di Ponza.
anno2003

lunedì 22 dicembre 2008

Altro presepe...


Presepe 2006(In Chiesa), inserito originariamente da via_parata.

Natale si avvicina...
Presepe 2006(In Chiesa a Ponza)

venerdì 19 dicembre 2008

Tra un pò è Natale...


Presepe 2004(In Chiesa), inserito originariamente da via_parata.

Visto il periodo natalizio,posterò qualche presepe in questi giorni...tanto per dare un pò di atmosfera!
Presepe 2004(In Chiesa a Ponza)

domenica 14 dicembre 2008

Il porto di Ponza dal corso


Il porto di Ponza dal corso, inserito originariamente da via_parata.

Un'altra foto di Ponza...

sabato 13 dicembre 2008

La Banchina Mamozio


La Banchina Mamozio, inserito originariamente da via_parata.

Metà anni Sessanta.Si nota la bottega del maestro d'ascia Ciro Iacono.

giovedì 11 dicembre 2008

Il mare del Circeo


Il mare del Circeo, inserito originariamente da via_parata.

Scattata da sotto il Faro di Punta Rossa

Baia di Terracina


Baia di Terracina, inserito originariamente da via_parata.

mercoledì 10 dicembre 2008

Panorama di Barcelona da Parc Guell


Panorama di Barcelona da Parc Guell, inserito originariamente da via_parata.

Tutta Barcelona!!!

martedì 9 dicembre 2008

Il riposo del guerriero...


Il riposo del guerriero..., inserito originariamente da via_parata.

Max si riposa casualmente all'ombra della palma...;OD

"All'infuori del cane il libro è il migliore amico dell'uomo.
Dentro il cane è troppo scuro per leggere."
Groucho Marx

lunedì 8 dicembre 2008

E anche oggi si mangia!


E anche oggi si mangia!, inserito originariamente da via_parata.

Non avendo un mega-zoom,non si vede benissimo.Ma basta ingrandire un pò l'immagine ed ecco il mio amico gabbiano che si è appena procurato la cena...
Sempre dal mio album su flickr,non ho molto tempo (nè voglia di scrivere)ultimamente...

domenica 7 dicembre 2008

Scrutando l'orizzonte...


Scrutando l'orizzonte..., inserito originariamente da via_parata.

...appaiono le mie isole preferite...sempre la solita fissata..;O)
Ps:con capoccia di Simona inclusa ;OD

Punta Incenso


Punta Incenso, inserito originariamente da via_parata.

che spettacolo il masso in bilico...
dal mio album su flickr

sabato 6 dicembre 2008

Il guerriero si stiracchia...


Il guerriero si stiracchia..., inserito originariamente da via_parata.

o meglio Max si gratta...
bella giornata quella,vero?

venerdì 5 dicembre 2008

NPDV Monologo della Cortellesi sull'immigrazione

Fantastico monologo sul razzismo della Cortellesi.
Siamo stati anche noi un popolo di immigrati...cerchiamo di ricordarcelo ogni tanto...

mercoledì 3 dicembre 2008

Tramonto valenciano


Tramonto valenciano, inserito originariamente da via_parata.

Le luci del tramonto sulla città della scienza di Calatrava.

martedì 2 dicembre 2008

Camminando sulla spiaggia


Camminando sulla spiaggia, inserito originariamente da via_parata.

"Sempre camminerò per queste spiagge tra la sabbia e la schiuma dell'onda. L'alta
marea cancellerà l'impronta e il vento svanirà la schiuma. Ma sempre spiaggia e mare rimarranno".
Kahlil Gibran

domenica 30 novembre 2008

Di vedetta!!!


Di vedetta!!!, inserito originariamente da via_parata.

Fantastici gabbiani!
chissà quale peschereccio stanno puntando?

sabato 29 novembre 2008

Gabbiano


Gabbiano, inserito originariamente da via_parata.

venerdì 28 novembre 2008

Somewhere over the rainbow


Somewhere over the rainbow, inserito originariamente da arfon2007. Ultimamente piove sempre. Anche troppo. Sia realmente sia in senso figurato. Su di me e non solo.
Ma oggi voglio essere ottimista,perchè in fondo sono così. Un'ottimista.
Siamo tutti in attesa di tempi migliori. Incrociamo le dita...e speriamo bene...

Cade la pioggia e tutto tace

Tutto si fa silente, grigio.

Paralizzato dall’acqua.

Che lava ogni cosa.

Che porta via tutto lo sporco che c’è.

O almeno ci prova.

L’asfalto cambia colore.

E’ ancora più scuro.

Gocce di pioggia cadono su di noi.

Tamburellano i vetri.

Ritmicamente.

Una musica senza tempo.

Ombrelli colorati si aprono qua e là.

Ma il cielo, ormai stanco, all’improvviso si apre.

Come una porta dopo un colpo di vento.

L’azzurro riappare. Anche solo per un attimo.

Portando con sé la poesia di mille colori.

Di un arcobaleno tanto aspettato.

È ora di richiudere l’ombrello

Ps:ora vado a farmi 2 risate che è meglio...;OD...ma perchè stò tempo mi butta sempre giù?


mercoledì 26 novembre 2008

Comignolo di Casa Milà


Comignolo di Casa Milà, inserito originariamente da via_parata.

Ecco un'altra dimostrazione del genio di Gaudì.
Ps:VOGLIO TORNARE IN SPAGNA!!!!!!!!!!! ;°°°(

martedì 25 novembre 2008

Isole all'orizzonte...


Isole all'orizzonte..., inserito originariamente da via_parata.

Altra foto dal mi olabum su flickr.Scattata in una giornata chiarissima,da sopra il belvedere della Parata a Ponza.
Si vedono nitidamente,da destra verso sinistra, Ventotene, Ischia e la costa(purtroppo quest'ultima non colta dai miei modesti mezzi,ma giurin giurello visibile ad occhio nudo).

Insomma mancava solo di vedere gli omini e le casette!

lunedì 24 novembre 2008

Tra pietra e cielo


Tra pietra e cielo, inserito originariamente da via_parata.

Ala Vidoni della Chiesa di S.Antonio Abate,Ferentino,Lazio,Italia
Ps:Ferentino.....arghhhh

sabato 15 novembre 2008

Dove finisce il mare...


Dove finisce il mare..., inserito originariamente da via_parata.

Oggi nostalgia...

"...ma tutte le strade portano qua
e dove finisce il mare comincerà un altro giorno, ancora il sole...."

da "Dove Finisce Il Mare" di Francesco Renga

venerdì 14 novembre 2008

Angoli di cielo


angoli di cielo, inserito originariamente da via_parata.

Talvolta si cerca il blu,l'azzurro nei posti più strani...

mercoledì 12 novembre 2008

Nuvolando...


Nuvolando..., inserito originariamente da via_parata.

Oggi me ne vorrei proprio stare lassù...appesa ad una nuvola...a non pensare a niente...poi questo tempo aiuta proprio il morale...vabbè aspetto giornate più serene...incrocio le dita...

lunedì 10 novembre 2008

Voglia di mare...


Il mare di Palmarola1, inserito originariamente da via_parata.

Nelle tristi giornate di Novembre(non tanto per il tempo,ma perchè tocca lavorà) il mare di Palmarola è l'unica cura che fa passare tutto.Una sola parola:UNICO!!
Ps:estate quando torni?

venerdì 7 novembre 2008

Altra inquadratura del Gattone ponzese


Gatto ponzese2, inserito originariamente da via_parata.

Dopo la lunga parentesi spagnola,ecco ricominciare la serie di foto da flickr.Ciao, anche dal gattone ;OP

martedì 4 novembre 2008

Ritorno a casa (con Milka tender) ULTIMA PUNTATA

La mattina del 6 settembre è già arrivata. E noi e le valigie siamo pronte a tornare a casa. Il tempo è volato!!! E siamo un po’ tristi per la fine dell’avventura. Facciamo colazione e ci avviamo. Scese dall’autobus di fronte alla stazione,prendiamo la metro per andare in aeroporto. Dopo aver cercato inutilmente di capire come mai 2 linee di metro vadano nella stessa direzione, arriviamo all’aeroporto. Per fortuna arriviamo per tempo, perché c’è una fila lunghissima. Facciamo il check-in, e ora realizziamo che stiamo veramente tornando a casa. Dobbiamo aspettare. Flavia mangia il suo Milka tender,comprato ieri sera al centro commerciale ed introvabile in Italia, ed io e Simona qualche merendina. Neanche ce ne accorgiamo e siamo in fila per salire sull’aereo. Dove vediamo un sacco di gente strana, non che sia una novità! Comunque ormai siamo sedute e l’Alitalia ci sta per portare a casa. Adios España! Al decollo le risate si sprecano! Infatti c’è il remake dell’andata, con Flavia impaurita. Che risate! Dopo un po’ iniziamo a scrivere la top ten della vacanza. Il volo procede bene, a parte un po’ di turbolenze con conseguenti lampi di paura negli occhi di Flavia. E così atterriamo a Fiumicino. Siamo in Italia! Una serie di giri dentro i terminale e recuperiamo le valigie. E così ci salutiamo…è ora di tornare a casa.

Ps: spero che il mio mega racconto vi sia piaciuto,mi sono fatta prendere troppo la mano però era troppo divertente scrivere delle nostre avventure spagnole…e anche questa è fatta…alla prossima!!!

lunedì 3 novembre 2008

L'Oceanographic e il pinguino più indeciso del pianeta

La parentesi valenciana della vacanza continua! Un’altra giorno ci aspetta ed anche un’altra colazione fai da te. Oggi la nostra destinazione è l’Oceanographic, il grande acquario della Città di Calatrava. È come entrare in un mondo parallelo. L’acquario è diviso in varie sezioni, e noi procediamo con ordine per non perderci niente. Visitiamo la parte mediterranea dove c’è una grande bolla che entra in una vasca. Ovviamente ci andiamo gattonando. Usciamo e grandi vasche di acqua salmastra accolgono le specie di volatili e non più disparate. Ma prima entriamo nella immensa voliera, in cui gli uccelli più colorati e strani sono liberi di volare ovunque,anche sulla testa dei turisti!Dopo la voliera, vediamo in una vasca delle simpatiche foche prendere beatamente il sole. Poi è un continuo vedere pesci multicolori e delle specie più strane,fino a che non entriamo nel tunnel che passa nell’acquario. Qui è uno spettacolo! Razze,tartarughe, enormi banchi di pesci coloratissimi ci passano sulla testa. Ma soprattutto squali, giganteschi squali. Ad un certo punto Simona esclama riferendosi ad uno squalo “Io c’entro para para là dentro!”,quanto è vero! Poi Flavia manda baci ad un pesce luna…qua dentro stiamo tornando bimbe!Dopo aver visto tutti gli squali possibili immaginabili, arriviamo in una grande sala con delle sedute e con 2 immense vasche. Sembra di stare dentro una nave! Ritorniamo in superficie, dove vediamo dei leoni marini piuttosto affamati che danno spettacolo. Quindi, andiamo nella sezione artica. Dove siamo accolte da versi incredibili:sono i trichechi. Simpaticissimi, fanno le evoluzioni più incredibili in acqua nonostante la loro mole. Uno addirittura sembra mandare baci,anche se il realtà sta leccando il vetro della vasca. Ci sono anche le foche,e un bellissimo beluga bianco con un’espressione dolcissima. Poi arriviamo alla vasca dei pinguini. Cioppa ed io li adoriamo a causa anche del film Madagascar. Sono buffissimi! Uno di loro attira la nostra attenzione:pare che voglia tuffarsi. Ma non lo fa. È lì sul bordo, pronto al salto, ma poi ritorna indietro. Lo fa non so quante volte,come in una danza È indeciso da morire. Non si butta! È snervante! Vabbè salutiamo i pinguini. Ma uscite Flavia si accorge di aver lasciato gli occhiali da sole dentro e rientra a prenderli. Ma non li trova più. Chiediamo agli inservienti, ma niente allora andiamo alla sede centrale a chiedere. Ma anche lì nessuna notizia. Intanto mangiamo un gelato e ci avviamo a prendere i posti per lo spettacolo dei delfini. Lo spettacolo è molto bello e i delfini fanno di tutto. Eccezionali!Sono le tre e abbiamo già visto tutto, e visto che dobbiamo tornare più tardi per cercare gli occhiali, ci facciamo fare un braccialetto di riconoscimento. E così ci ritroviamo dopo giorni con niente da fare, non pare vero. Andiamo in albergo un po’, poi andiamo a prendere un succo di frutta al centro commerciale. Infine ci ritroviamo a giocare a carte su una panchina di fronte all’Hemisferic. Dove rosichiamo vedendo alcuni che riescono ad infilarsi sopra per vedere la struttura. Anche se abbiamo notato diverse pecche dal punto di vista esecutivo, è pur sempre bello riuscire a vedere questi dettagli. Così riandiamo all’acquario, ma niente occhiali purtroppo. Così ci riandiamo a vedere i delfini. Ed è già sera. L’ultima in terra spagnola. Ceniamo alla nostra Cerveceria preferita. Le valigie ci attendono. Domani si parte.

domenica 2 novembre 2008

La città di Calatrava, ma soprattutto PAELLA!

Ed è subito mattina. Siamo pronte e cariche per visitare la Città di Calatrava. Ma prima dobbiamo fare colazione. E qui c’è da divertirsi. Visto che dobbiamo farcela da sole. Infatti, l’albergo è dotato di una cucina e tocca industriarsi. Dopo momenti di smarrimento puro, riusciamo a mangiare, ma non sono neanche le 9.30. Perciò decidiamo di visitare il museo de Las Fallas, che è non molto distante. Ma pure questo apre alle 10. Ormai i nostri ritmi barcellonesi sono abbandonati per sempre e Valencia non fa altro che sottolinearlo. Alla fine riusciamo ad entrare in questo curioso museo, che colleziona tutte le statue salvate nel corso degli anni, dal falò finale di questa specie di carnevale valenciano. Alcune sono veramente assurde, altre molto belle. Visto tutto, andiamo finalmente verso il vero motivo del nostro viaggio a Valencia: la Ciutad de las Artes y las Ciencias di Calatrava. Mentre ci avviciniamo facciamo un sacco di foto, peccato che il tempo è un po’ nuvoloso. Dobbiamo entrare e andiamo nella biglietteria sotto l’Hemisferic. Dove becchiamo l’impiegata più str…a di tutta la Comunitad Valenciana! Un simpatico atteggiamento snob e soprattutto quasi nessuna voglia di comunicare accompagnano i 10 minuti per fare i biglietti. È quasi da malmenare con una mazza da baseball!Comunque, lasciateci alle spalle la simpaticona, entriamo finalmente dentro la Città della Scienza. All’ingresso delle esposizioni, c’è un mega stand con i supereroi della Marvel, inclusi diversi esperimenti strani. Piano piano, iniziamo a fare gli esperimenti più strani: dal vederci agli infrarossi a segnalare con le bandierine. Ci divertiamo come pazze!E neanche ce ne accorgiamo e finiamo il giro di tutto il museo. È già ora di pranzo e mangiamo al bar sotto l’Hemisferic. Flavia mangia una specie di focaccia (con mannaia inclusa, eheh) e Cioppa ed io un’insalata. Dobbiamo aspettare le 17, quando entreremo nell’Hemisferic per vedere lo spettacolo in Imax. Così complice la ritrovata luce del sole, visitiamo l’Umbracle e ci giriamo tutta la città. Ritorniamo perfino in albergo a posare dei souvenir. Finalmente è ora di entrare e dopo un po’ di fila ci ritroviamo sedute nell’Hemisferic con un aggeggio per sentire il film intorno alla testa. Vedere un film in Imax è un’esperienza che non si dimentica!Sembra quasi di stare sulle Alpi dove è ambientato il film. Fantastico! Nel giro di un’oretta anche questa è fatta, e così andiamo a fare un giro al porto di Valencia, dove c’è stata l’America’s Cup. Il porto porta ancora i segni del recente Gran Premio di Formula1 e fa un po’ tristezza vedere i grandi spazi della Coppa America desolati. Neanche ce ne accorgiamo ed è già sera. Le giornate a Valencia scorrono nella tranquillità rispetto a Barcelona. Stasera si mangia ed anche bene. Andiamo nel centro storico a mangiare una bella Paella di mare, in un ristorantino a Callè de Mar, vicino a Plaça della Reina, si chiama la Ruia. La Paella arriva in tavola e dopo neanche 5 minuti e praticamente finita. Quanto è buona! E’ già ora di tornare in hotel. Qui i bus finiscono il loro servizio alle 10 e 30, e già sono le 10. Domani ci aspetta l’Oceanographic!

sabato 1 novembre 2008

Valencia?Una passeggiata...

Dopo un po’ di meritato riposo, usciamo dall’hotel per andare nel centro di Valencia. Così prendiamo l’autobus ed arriviamo davanti alla stazione che già ci ha accolte stamattina. Vicino la Estación del Norte, c’è la Plaça de Toros. Quella che Simona ed io continuavamo a cercare come due matte ieri a Barcelona. Iniziamo il tour per il centro storico della città. Arriviamo a Plaça dell’Ayutamento dove ci sono l’edificio comunale e quello delle poste. Giriamo per i vicoletti e subito ci rendiamo conto di come le distanze sono minime rispetto a quello che ci aspettavamo. Ormai a Barcelona eravamo abituate a macinare chilometri e chilometri, mentre qui a Valencia sembra di fare una passeggiata rilassante. Splendido!Vediamo a distanza il Micalet (il campanile della cattedrale) e poi ci infiliamo in una viuzza dove troviamo il Mercato. Ritornate sulla via principale entriamo dentro la Lonja de la Seda, la Borsa della Seta, edificio gotico destinato alle contrattazioni mercantili. Si entra attraverso una grande sala con enormi colonne. È molto suggestivo. La sala si apre in una corte interna e noi ne approfittiamo per riposarci un po’. Fino a che non arriva un’orda di turisti. Italiani. Qui in Spagna siamo perseguitati dai nostri connazionali. Comunque approfittiamo della situazione. Infatti, la guida spiega un po’ di cose sull’edificio e noi ascoltiamo con attenzione facendo finta di niente. Che furbastre! Ritorniamo a Plaça della Reina, dove c’è la Cattedrale. Nel giro di poco abbiamo già girato quasi tutto il centro storico. Ci prendiamo un bel succo di frutta al bar in totale relax. Dopo le ammazzate barcellonesi non ci pare vero! Visitiamo la Cattedrale, troppo decorata, e poi andiamo a Plaça della Virgen. Dove Flavia incontra i suoi amici prediletti (eheheh): i piccioni. La piazza ne è piena, anche perché c’è una fontana. Flavia, e anche noi, siamo circondate! Lasciata la piazza, troviamo in un vicoletto un negozio che vende splendidi ventagli. Poi ci dirigiamo verso la Torre dei Serranos, e senza neanche accorgercene siamo sul fiume, anzi sul vecchio letto del fiume ormai deviato da anni. Ci incamminiamo verso il ponte di Calatrava, ed in poco tempo vediamo pure quello. Ormai è sera, ed in 2 ore ci siamo viste tutto il centro storico di Valencia. Lo stomaco chiama e noi rispondiamo! Andiamo nel centro commerciale Saler, vicino l’albergo. Lì ci aspetta la Cerveceria 100 Montaditos! Dopo mangiato si va a dormire. Domani ci aspetta un’altra giornata, speriamo così rilassata…

venerdì 31 ottobre 2008

Vetrata colorata del salone di Casa Batllò

Ed ecco un'altra fotuccia tratta dall'infinito album spagnolo...da notare la signora a destra che non si spostava...uno stress...però da un non sò che alla foto...
Prossimamente le puntate conclusive del racconto del viaggio,il tempo di mettermi a scrivere...ciao!

giovedì 30 ottobre 2008

Mira!Mira!L'arrivo a Valencia

Purtroppo la parentesi della vacanza a Barcelona si è già chiusa. Infatti, è già mattina e il treno per Valencia ci sta aspettando. Dobbiamo lasciare l’Hosteria Grau. Ci siamo trovate bene qui. Prendiamo le valigie e ci facciamo un paio di foto ricordo davanti all’ingresso. Andiamo verso la Rambla, dobbiamo prendere la metro per la stazione. Io e Simona ci facciamo un’ultima foto ricordo vicino alla fontana. Ma ora dobbiamo proprio andare. Adios, Rambla. Adios, Barcelona. Alla prossima. In metro si riconsuma in parte il dramma delle scale mobili. La tentazione di buttare il trolley giù per le scale è fortissima. Finalmente arriviamo alla stazione. Dobbiamo capire come funziona il biglietto elettronico. Capito questo, io e Simona facciamo colazione al bar. Mangiato, andiamo a prendere il treno. Il treno della Renfe è bellissimo. Quelli italiani non reggono il confronto neanche per un nano secondo. I posti sono numerati e già assegnati sul biglietto. Posiamo le valigie e ci mettiamo comode. Siamo vicine al vagone ristorante e già c’è un po’ di viavai. Ma non possiamo immaginare quello che sta per succedere. Arriva un gruppetto di gente, con il classico stile “iosonoacasamia”. Addirittura una per poco non si siede sopra Flavia. Dopo un po’ la situazione si tranquillizza, un po’ perché si sono creati dei sottogruppetti, un po’ perché molti vanno nel vagone ristorante. Fino a che non accade l’impensabile!Una ragazza del gruppo si avvicina a quelli seduti vicino a noi ed inizia ad ancheggiare dicendo più volte “Mira!Mira! Soy dimagrita!”. La faccia di Flavia è eccezionale, tipo “maquestadadovecavoloèuscita”. Allucinante!Nonostante tutto, il viaggio prosegue bene ed il treno si avvicina sempre di più a Valencia. Flavia dorme un po’ ed io e Simona ci guardiamo un pezzo di film (sì proprio un film!). E finalmente arriviamo a Valencia! La stazione è molto carina, e dopo una sosta all’ufficio informazioni dove l’addetta parla italiano (musica per le mie orecchie), andiamo alla ricerca dei biglietti per l’autobus. Trascinandoci appresso i trolley (ancora…), giriamo inutilmente un po’ di tabacõs prima di cedere ai morsi della fame. Andiamo a mangiare non lontano dalla stazione, in un locale suggerito da Massimo, la Cerveceria 100 Montaditos. Il consiglio si rivela prezioso!Dopo giorni e giorni di tristezza alimentare, si mangia ed anche bene. Io do anche luogo ad un siparietto con una cameriera, visto che le faccio un meraviglioso discorso in italiano e lei mi guarda come se fossi deficiente. Con lo stomaco pieno e con le valigie in mano, andiamo a prendere l’autobus pagando il biglietto (ben 1,20 euro). Ed eccoci arrivate vicino all’albergo, poco distante dalla città della scienza. Ci trasciniamo i trolley per un altro po’ e Rooms Deluxe è davanti a noi. È un hotel particolare, infatti ogni camera ha uno stile diverso. Ma la camera che ci hanno assegnato è un bel cazzotto in un occhio, in più ha un letto traballante e un cuscino sporco. La nostra Flavia riesce a farci cambiare stanza e finiamo in una stanza veramente carina in stile arabo.


Finalmente ci possiamo riposare un po’ e ricaricare le batterie. Pronte a girare per Valencia!

mercoledì 29 ottobre 2008

La mia faccia di pietra su Focus!


faccia di pietra, inserito originariamente da via_parata.

Dopo + di un anno la mia foto è stata pubblicata su Focus di Novembre2008!Gioia e Giubilo!!!!
Per la precisione la trovate a pag 119, tra le foto dei lettori "Facce di pietra".
Ciaooo

sabato 18 ottobre 2008

Mumble mumble, che ci è rimasto da vedere?

Dopo l’ammazzata causata dalla spianata della morte, ritorniamo in albergo. Domattina partiamo presto e quindi paghiamo adesso il conto, così abbiamo un pensiero in meno. Visto che ci siamo facciamo anche qualche foto ricordo dell’Hosteria. Dopo un po’ di meritato riposo, riusciamo. Abbiamo ancora diverse cose da vedere. La prima tappa è il lungomare con le attrezzature del Villaggio Olimpico, che non abbiamo visto domenica a causa del suicidio dei piedi di Flavia. Così prendiamo la metro, dove facciamo un incontro esilarante. Infatti, un uomo calvo, che subito si presenta come architetto, inizia a conversare con noi. Il pelatos dopo aver scoperto che siamo italiane inizia a tessere gli elogi del Pantheon usando un mix italo-spagnolo e una movimentatissima gestualità "El Pantheon ha 2000 años y ha cupola-tutto facendo con una mano il movimento della curva e con l’altra fa il classico gesto del bacio come quando una cosa è ottima - mentre el Colosseo es parete - con la mano fa un movimento verticale - la gente non conosce el Pantheon, pochi sanno come funziona". Il tutto ripetuto non so quante volte!Da lacrime! Riusciamo a non ridergli in faccia e ci facciamo dire dove si trova la facoltà di architettura, che scopriamo vicino al Camp Nou. Poi l’architetto scopre che vogliamo andare a visitare la Cittadella ed inizia un altro discorso mixato parlando del fatto che la Cittadella un tempo è stata abbattuta come la Bastiglia, con gesti inclusi. Troppo divertente!Il suo nome in codice è Fufiño, dal Fuffas di Crozza, e di sicuro è un altro tormentone della vacanza. Finalmente arriviamo alla nostra fermata e, salutato Fufiño, scendiamo. E andiamo verso il lungomare e gli edifici del Villaggio Olimpico. La stanchezza si inizia a far sentire!Infatti, davanti al centro biomedico ci sediamo su una panchina e ci riposiamo un po’. Ci facciamo forza e facciamo un giretto. Arriviamo fino ai due grattacieli che disegnano lo skyline del lungomare. Lì c’è il mega pesce (Peix) disegnato da Gehry.
Sulla spiaggia c’è molta gente, anche se il tempo non è dei migliori. Decidiamo di andare verso la Ciutadella, un parco non molto distante. Ci incamminiamo, ma la strada sembra non finire più. Sarà che siamo stanche, ma ogni passo è un tormento. La lunga curva che ci separa dall’ingresso sembra tendere all’infinito. Finalmente arriviamo ed un’altra panchina ci accoglie a braccia aperte. Siamo veramente fuse. Ma noi non molliamo!Vista (ehm)la Cittadella, prendiamo la metro ed andiamo a vedere l'Edificio Forum di Herzog & De Meuron. Ci manca ancora da vedere la Torre Agbar di Jean Nouvel, quindi riprendiamo la metropolitana. Anche la torre ha modificato molto il panorama di Barcelona. Dovunque siamo andate fino adesso, l’abbiamo sempre vista. E’ onnipresente. Forse è di troppo impatto e la forma a supposta, secondo me non aiuta. Nei dintorni della torre c’è la Plaça de Toros. Così io e Simona insistiamo per vederla. Insomma siamo in Spagna e non vederla è un peccato, anche se non si è d’accordo con la corrida. Quindi ci mettiamo in cammino. Ma abbiamo fatto male i nostri calcoli. Infatti, è più distante di quanto pensavamo. Inoltre ormai le nostre gambe non rispondono più ai comandi. Riprendiamo la metro e torniamo in albergo. Siamo affamate e stanche. Così andando contro al nostro odio per i fast food, ci giochiamo l’ultima carta per arrivare a domani: il Mac. E’ da anni che non ci metto piede, ma la disperazione prende il sopravvento. Io e Cioppa mangiamo il pollo e Flavia l’insalata. Per la serie basta che si mangia qualcosa!Torniamo all’Hosteria, dobbiamo fare le valigie. Un altro momento tragico. Fare entrare tutto è una bella impresa! E così andiamo a dormire. Per l’ultima volta a Barcelona. Domani sarà un’altra lunga giornata. Si parte! E Valencia ci aspetta!

venerdì 17 ottobre 2008

Non è vero,ma ci credo...anzi no

E così oggi è venerdì.
Venerdì 17.
E visto che sono una persona seria,matura (non sghignazzate troppo per favore) ma soprattutto non supestiziosa, voglio dimostrare in questo post che questo è solo un giorno come un altro. Va tutto benissimo, a parte quel fulmine che mi ha quasi preso.A casa tutto bene, c'è solo un piccolo virus influenzale che ci ripassiamo in famiglia(sospetta spagnola,crede il dottore).Io stò una favola, ho giusto qualche pezzo di meteorite in testa. E' tutto ok,seriamente, lo dice anche il vigile del fuoco che mi è venuto a salvare stamattina. E anche il gatto nero che volevo portarmi a casa la pensa così. Perciò basta dire che questo è un giorno sfigato!
Sfatiamo questa leggenda nera!E' solo un giorno,una data che può succedere?
Solo perchè in latino 17 si scrive XVII che anagrammato fa vixi...e quindi vissi e ora sò trapassato...non vuol dire niente!E non fate gli scongiuri!A che servono?Un pò di razionalità! E poi spezzo una lancia anche per venerdì 13 che non porta sfortuna!Sicuramente anche Giacobbo di Voyager la pensa come me...se Filippo il Bello non aveva altre date disponibili nell'agenda del 1307 per ordinare lo sterminio dei cavalieri Templari mica vuol dire che stò povero giorno debba portare sfiga!Anche se l'avvento di Giacobbo direbbe il contrario...comunque un pò di ottimismo!Lo dice anche tg riguardo la crisi delle borse perchè non dovremmo farlo noi..anche se non mi fido tanto del giornalista...ha all'occhiello un quadrifoglio e un corno rosso attaccato alle chiavi...eheheh
Abbasso la sfortuna e viva l'ottimismo!o almeno spero...incrociamo le dita ;OP

giovedì 16 ottobre 2008

Medusa-lampadario a casa Batllò


Medusa-lampadario a casa Batllò, inserito originariamente da via_parata.

Nell'attesa della prossima puntata del racconto di viaggio-prometto che mi sbrigo-ecco una foto del lampadario/medusa di Casa Batllò.
Ora ditemi voi se Gaudì era o no un geniaccio...;OD

domenica 12 ottobre 2008

In giro a Mont Juic

Purtroppo oggi è l’ultimo giorno a Barcelona!E abbiamo ancora un mondo di cose da vedere. Dopo la nostra abituale colazione da Buenas Migas, prendiamo la metro per andare a Mont Juic. Dopo uno sguardo al parco Mirò lì vicino, piuttosto triste devo dire, puntiamo dritte alle torri veneziane che incorniciano l’ingresso al grande viale di Mont Juic. Dopo un poco arriviamo a delle scale mobili, quasi vicino alla fontana magica che purtroppo funziona solo di sera nei weekend. Compriamo una cartina del parco e ci ritroviamo poco distanti dal Padiglione di Mies Van der Rohe. Il padiglione, costruito per l’esposizione internazionale del 1929 e ricostruito nel 1989, è un vero e proprio capolavoro dell’architettura moderna. Paghiamo il biglietto ed entriamo. Flavia ci aveva avvertito che di fronte a Mies non avrebbe potuto capire più niente. Cosa che puntualmente accade! Mentre visitiamo l’opera, Simona ed io non la troviamo più e così ci mettiamo a cercarla. La ritroviamo che vaga, come stordita (giuro, la sua faccia è indescrivibile), nel prato (dove non si può camminare)adiacente il padiglione, mentre guarda in estasi l’opera. Tutto sotto lo sguardo divertito del custode!Oddio che risate! Un altro momento da ricordare della nostra vacanza! Salutiamo il buon Mies e ci dirigiamo verso il Poble Espanyol, anche questo realizzato nel 1929, e che vuole rappresentare esempi dell'architettura spagnola popolare. Dentro è molto carino! Ci sono molti negozietti e ristorantini. E’ veramente piacevole passeggiare dentro il Poble. Saltelliamo da una parte all’altra! In un punto più rialzato, si può ammirare un bel panorama della città. Si vede persino la Sagrada Familia. C’è anche un piccolo parco con delle sculture e persino un laboratorio dove fanno il vetro. Ci riposiamo un po’ sotto un gazebo. E per la serie non c’è due senza tre, anche a Simona viene chiesto di scattare una fotografia ad altri turisti. Dopo aver girato tutto il Poble, e fatto anche degli acquisti, decidiamo di andare verso lo Stadio Olimpico. Prendiamo l’autobus, anche perché abbiamo perso almeno un paio di ore buone dentro il Poble Espanyol, e incomincia a fare caldo. Finalmente arriviamo davanti allo stadio, dove però non si può entrare. Così andiamo verso la grande piazza dietro lo Stadio dove c’è il Palau Sant Jordi di Isozaka e si vede la torre della Telefonica di Calatrava. Qui si muore di caldo! Le piante di olivo che ci sono fanno ombra solo a loro stesse e i raggi del sole si divertono a colpire le nostre povere testoline. Una vera e propria spianata della morte!Mancano solo i condor che svolazzano sopra la nostra testa!Finiamo il giro nella piazza, salutiamo la torre di Calatrava e andiamo verso il Giardino Botanico. Non sembra lontano guardando il percorso sulla piantina, ma non abbiamo considerato il fattore caldo. Ogni passo è una tortura! Neanche gli alberi sul viale alleviano il calore assurdo che c’è qui. Arriviamo davanti all’entrata del giardino. Ma non entriamo. Simona dice che se entra là dentro si siede e non si rialza più ed io la penso allo stesso modo. Quindi continuiamo a camminare intorno allo Stadio. E gli alberi spariscono. Ormai incomincio quasi a sentire lo svolazzare dei condor. Il desiderio di casa in questo momento è più forte che mai!Casa-acqua-casa-acqua, solo questo ci rimbomba nella mente. Ma per fortuna arriviamo alla fine del viale e lì c’è ombra!Adios spianata! Prendiamo l’autobus per andare sopra la fortezza di Mont Juic e l’autobus ha l’aria condizionata. Fresco!Fresco! Meno male!Ci riprendiamo un po’ e ci godiamo il panorama! Finalmente arriviamo in cima a Mont Juic e tutta Barcelona è sotto in nostri piedi! Si vede tutto il porto, il lungomare, la Sagrada, l’intera città. Iniziamo a fare un giro dentro la Fortezza, ma prima io devo fare la deficiente e salgo su un cannone per farmi una foto. Sempre la solita, eheheh! Il panorama è veramente fantastico, però la fortezza non è niente di che. Non andiamo a vedere il museo militare (non ci interessa granché) ed io mi faccio un’altra foto stupida dentro una garitta. Incominciamo a sentire i morsi della fame. E così ci dirigiamo al baretto lì vicino. Con i prezzi più allucinanti mai visti sul pianeta. Questi ladrones hanno il monopolio assoluto qua sopra e fanno quello che vogliono!ci prendiamo un gelato salatissimo (scusate il gioco di parole) e ci riposiamo un po’ all’ombra. E’ quasi ora di scendere. Il museo Mirò ci aspetta.
Riprendiamo l’autobus e scendiamo proprio davanti alla sede della fondazione. Giusto il tempo di fare il biglietto con descuento incluso ed eccoci dentro. Nella prima parte del museo ci sono delle installazioni di artisti moderni. C’è un intero tavolo pieno di mattoncini Lego, dove i visitatori si possono mettere a costruire le cose più incredibili. Ovviamente, non resistiamo!Grande idea, veramente divertente! Continuiamo il giro e in una sala c’è un fascio di luce colorata che è proiettato a rotazione sul muro. Sembra quello di 007!Io non resisto e mi metto in posa!Che risate! Finalmente arriviamo alla parte con le opere di Mirò e di altri. Girato il museo in lungo e in largo, usciamo e riprendiamo l’autobus che ci riporta alla Plaça España. Salutiamo Mont Juic, abbiamo altre cose da vedere oggi.

venerdì 10 ottobre 2008

Meme pensiero-la nostra foto da piccoli

Grazie a Mami@rt mi è arrivato questo Meme.
Ma cos'è un Meme?Fino ad oggi non ne avevo la + pallida idea,ma il world wide web serve ad imparare cose nuove...
Un meme è simile a una catena di San Antonio,ma molto più divertente. Sono idee che passano da un blog ad un altro attraverso il sistema della nomination: un blog adotta il meme e propone uno o più blog affinché aderiscano all’iniziativa .
In questo caso bisogna pubblicare una foto nostra di quando eravamo dei pupetti,piccoli sbrodolosi e coccolosi infanti...
ah che bei tempi...mangiare e dormire...solo questo...non che io sia cambiata +di tanto..ihihihih..scherzo
Dopo lunghe e affannose ricerche ecco qui la foto su cui è caduta la mia scelta.
Mi raccomando ora che avete smesso di ridere,notate la stessa facciotta buffa di adesso...che tenerona che ero! ;oD
Ora passo alle nomination...
Vediamo a chi tocca svelare il suo lato infantile:
sono proprio curiosa..eheh
non scappi Ele..ehehe
-Alessia
Ragazze tocca a voi ora!
Ciaociao
;OP
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