domenica 21 settembre 2008

La nascita di DESCUENTO POR ESTUDIANTES (e il suicidio dei piedi di Flavia)

Per arrivare al porto prendiamo la metro e scendiamo a Dressanes. E puntiamo dritte dritte verso il Mirador di Colon, il monumento a Cristoforo Colombo. Siamo curiose di vedere la città dall’alto. Purtroppo ci tocca fare un po’ di fila e c’è un caldo non indifferente. Ma finalmente saliamo sull’ascensore. Lo spettacolo è mozzafiato! Si vede tutta la città!Siamo a più di 60 metri di altezza e le persone sembrano formichine! Lo spazio è molto piccolo e certa gente la picchierei volentieri usando una guida turistica come arma contundente (cosa che tra poco Simona sta per fare…): un gruppetto di turisti inizia a farci “Let’s go!Let’s go!” (andate, andate), quando non c’è un centimetro quadrato di spazio per muoversi. I deficienti ci sono ovunque! Comunque non ci hanno rovinato lo spettacolo e ne è valsa la pena salire fin quassù, visto il panorama. Scendiamo giù e ci dirigiamo verso la Rambla de Mar.
E’ un ponte pedonale in asse con la Rambla che collega il molo con la zona del Maremagnum e dell’Aquarium. E’ una passeggiata molto bella, affollatissima di persone. Ci sediamo su una panchina per riposarci un poco. Anche perché i piedi di Flavia incominciano ad avere alcuni problemi. L’idea di mettersi le ballerine nuove per camminare tanto non è stata poi così buona. Comunque dopo una serie di battute sugli yacht presenti, del genere “Che ci fa il mio panfilo lì?”, arriviamo al Maremagnum, un grande centro commerciale sul mare. Perdiamo un sacco di tempo a fare la nostra foto riflessa sulla grande superficie vetrata dell’ingresso, ma è troppo divertente. Il Maremagnum è veramente molto grande. Ci sono un sacco di marche molto conosciute anche in Italia. Ci infiliamo in un negozio di souvenir, pieno di magliette e di altri oggettini. Ci sono cose molto carine, ma accidenti quanto è caro. E poi non abbiamo ancora mangiato niente(cosa che il mio stomaco comincia a sentire)! Fa piuttosto caldo e quindi optiamo per un bel gelato da Häagen-Dazs.E abbiamo fatto bene! Il gelato è buonissimo e soprattutto dopo averlo gustato stiamo benissimo. Ci voleva proprio! Dopo esserci riposate un poco, decidiamo di andare verso l'Aquàrium, uno degli acquari più grandi d'Europa. Flavia si mette in fila, intanto io e Cioppa ci facciamo un giro nel negozio di souvenir dell’acquario. Ritornate in fila, iniziamo a pensare a come chiedere lo sconto per gli studenti ( visto che è uguale a quello della Barcelona Card). Fino a che Flavia non mette a punto questa frase: “ DESCUENTO POR ESTUDIANTES”. Frase che ci aprirà più di un descuento in futuro, oltre a diventare uno dei nostri tormentoni preferiti. L’acquario è fantastico! E’ difficile descriverlo! Ci sono le specie più impensabili di pesci, squali, piante…è incredibile! Ma la vera chicca del nostro tour sottomarino, è il passaggio in un tunnel trasparente lungo 80 metri. Tunnel che attraversa, con una passerella mobile, una vasca immensa che racchiude le specie più svariate dell’oceano. Gli squali ti passano letteralmente di sopra! Flavia, detta da me e Simona Sampei per via del suo cappello, fa finta di pescarne uno. Fantastico!Ormai tutte e tre siamo tornate come bambine, incantate dalla danza di questi splendidi animali. Uscire dal tunnel ci riporta un po’ alla realtà. Dove troviamo la vasca con i pinguini (come sono buffi!) e altri animali (iguane, ecc). Purtroppo il giro nell’Aquarium è finito e ci mettiamo in cammino sul lungomare. Il tempo non è dei migliori. Il cielo è molto nuvoloso, ma noi proseguiamo. Ci sono diverse statue (tra cui un’enorme di aragosta!)e attraversiamo un ponte mobile, tutto rosso. Proseguiamo sul lungomare! Camminiamo e camminiamo: direzione Barceloneta. La passeggiata è molto lunga, ma piena di gente e di ristorantini. Ma Flavia non ce la fa più. I suoi piedi non reggono più le scarpe e si sono riempiti di vesciche. Raggiungiamo a mala pena Paseo Joan de Borbon, ancora sul porto, poco lontano dalla Villa Olimpica. Giusto il tempo di vedere il mare è decidiamo di tornare indietro. Flavia non può più camminare in quelle condizioni. Ormai i suoi piedi sono allo stremo. Arriviamo alla stazione Barceloneta della metro e torniamo in albergo. Povera Flavia! Quelle scarpe le hanno massacrato i piedi, che assomigliano a 2 fette di gruviera. A questo punto, decidiamo di riprenderci un po’. Anche io e Cioppa siamo un po’ stanche, abbiamo camminato molto. Più tardi, riposate (e soprattutto Flavia con altre scarpe) usciamo per andare a mangiare qualcosa. Passiamo un’ora buona in cerca di un posto che vada bene a tutte e tre. Siamo complicate col cibo!Ormai allo stremo entriamo in un bar vicino all’Avinguda Universidad. Si chiama Bracafè e se non mangiamo qui, io inizio a dare la cabeza contro il muro. La scena di noi tre con il menù in mano è quasi esilarante. Ad un certo punto il mio cervello smette di funzionare e lo stomaco prende il comando delle operazioni. Chiamo il cameriere e raccolgo in un’unica frase le poche parole di spagnolo che conosco “Bocadillo no queso”. Il cameriere, penso impietosito, mi indica sul menù stì benedetti panini senza formaggio. Individuo un panino passabile al pollo e pomodoro e lo ordino. Anche Flavia e Simona si convincono della mia scelta. Che grazie al cielo si rivela buona! Il mio stomaco ringrazia con tutto il cuore! Almeno si va a dormire con la panza piena!Domani todo Gaudì!

giovedì 18 settembre 2008

Alla ricerca della facciata che non c’è…

Una nuova giornata ha inizio!E noi siamo riposate e pronte ad affrontarla!
Insomma sul “riposate” si potrebbe discutere. La piena del sabato pomeriggio sulla Rambla, infatti, si è trasformata in un sabato notte con i controfiocchi, anche nelle viuzze laterali. E noi, anche se stanche, abbiamo faticato a dormire per bene, tutto di filato. Il pub, vicino all’hotel, ha dato ospitalità a mezzo mondo, con relativi urlacci notturni in varie lingue.
Fantastico l’ “Hola, guapa!!!” lanciato alle 4 di notte!Uno dei must della vacanza!
Comunque eccoci qui, in piedi, più o meno sveglie. E siamo a caccia di colazione.
Troviamo in una piazzetta poco distante, una specie di bar che si chiama “Buenas Migas”. Io avevo già azzannato un cornetto in un panificio lì vicino e Flavia si era già preparata qualcosa in albergo. Quindi Simona si sacrifica per la causa ordinando un cappuccino. Il barista non è proprio capace nella sacra arte, ma comunque meglio di niente. Penso proprio che torneremo domani, anche perché la piazzetta è carina. Dopo aver riempito lo stomaco, andiamo a vedere il MACBA, il museo di arte contemporanea di Meier. Che se non mette superfici bianche e vetrate non è contento. Ormai è il suo marchio di fabbrica. E’ proprio presto per i Barcellonesi (si dice così?) e si vede che è domenica. Non c’è molta gente in giro (e quella che c’è non ha proprio l’aria raccomandabile…), e stanno lavando il piazzale antistante il museo con getti d’acqua. Il Macba apre tardi, quindi visto che è presto decidiamo, su proposta di Flavia, che ha visto una foto sulla sua guida, di cercare un ospedale lì vicino con una facciata molto interessante. E così ci troviamo a camminare nel Barrio Raval di primo mattino. Sempre meglio che di sera, perché non è proprio un quartiere con tutte persone perbene. Comunque sotto la luce mattutina non è poi così male. Arriviamo fino all’Ospedale e incominciamo a girarci intorno per trovare la facciata. Ma niente!Uhm, c’è qualcosa che non torna…Continuiamo a cercare, ma a parte girare in tondo, della facciata non c’è proprio traccia. Ormai sui nostri volti incomincia a serpeggiare il dubbio sulla sua reale esistenza. Flavia ha come un punto interrogativo dipinto sul volto e continua a guardare la sua guida con fare sospetto. E’ così evidente il nostro smarrimento che addirittura un signore gentile ci offre aiuto perché pensa che cerchiamo la Rambla. Flavia, ad un certo punto, dice che “forse” la foto è stata messa nel punto sbagliato del libro. Maledetto libro…vabbè ci siamo fatte un giretto per il Raval. Ma soprattutto, abbiamo iniziato il rodaggio dei piedi. Allora andiamo verso la Rambla, che rispetto alla sera precedente, è deserta. Sembra un altro mondo, veramente. Sono stupita da come gli spagnoli rispettino il riposo domenicale. Oltrepassata la Rambla, ci dirigiamo verso il Barrio Gotico, cuore medievale della città. Arriviamo nella piazza della cattedrale e di fronte alla scritta in bronzo “Barcino”, facciamo le classiche foto di rito. Ma una bella delusione è in agguato. La facciata della cattedrale è in restauro!Un’altra facciata perduta! Comunque possiamo entrare e lo spettacolo è mozzafiato. Nel silenzio della chiesa, vengo avvicinata da un cinese che chiede di fargli una foto. Io la faccio, ma non viene bene. Inoltre gli faccio notare che la memory card è piena. E questo, in piena chiesa e con messa in corso, mormora un “fuck” senza scomporsi di una virgola. Non so come faccio a non ridergli in faccia. Un altro momento topico!Usciamo dalla cattedrale e facciamo il giro delle antiche mura romane. Giro che pare non finire mai. Quasi ci perdiamo tra i vicoletti del barrio e così ce li giriamo un po’ tutti. Arriviamo fino alla Plaça Saint-Jaume, dove si trova il Palau de la Generalitat, sede del Parlamento della Catalunya. Ci fermiamo a Plaça del Rei, un angolo veramente carino, e poi proseguiamo fino a trovarci all’ingresso del chiostro della cattedrale. Anche qui è molto bello!C’è un piccolo stagno con delle oche (paffutissime),che sono legate a Santa Eulalia (grazie Fla per l’info).
Allunghiamo un po’ il giro e vediamo il mercato di Santa Caterina,ovviamente chiuso,che bisogna dire rende molto di più dall’alto. Ritorniamo sul sagrato della cattedrale,aspettando impazientemente la famosa sardana, una famosa danza popolare. Aspettiamo e aspettiamo, ma niente, non balla nessuno. Una simpatica vecchietta ci dice che anche i danzatori vanno in ferie ad agosto!Senza parole!!!Decidiamo quindi di andare a vedere il Palau della Musica Catalana, non tanto distante. Opera modernista di Montaner, è patrimonio del’Unesco.Ma soprattutto, è bellissimo. Non si può entrare dentro la sala senza prenotazione,ma almeno dentro la parte dove c’è il bar si. Ogni cosa è decorata da motivi floreali. E’ stupendo! Fuori c’è la statua di un direttore d’orchestra. Io e Cioppa non resistiamo e ci facciamo una foto mentre facciamo finta di suonare uno strumento. Troppo forte!!!Poi andiamo in un negozietto di souvenir lì vicino. Ci sono persino degli strumenti musicali come il tamburello e il flauto in vendita. In mano a me sarebbero arti improprie!Dopo che Simona e Flavia hanno comprato qualcosa,praticamente fuggiamo. Una bambina fuori controllo si è messa a suonare tutto quello che aveva a tiro!Povere orecchie! Siamo già a metà giornata e puntiamo sulla seconda meta della nostra tabella di marcia: il lungomare!

martedì 16 settembre 2008

La Rambla

Uscite dall’Hosteria Grau,ci dirigiamo verso la tanto famosa Rambla.
L’albergo è molto vicino e dopo aver attraversato il regno del dark,una via piena di negozietti di questo genere, arriviamo sul grande viale.
Decidiamo di percorrerlo, però, dal principio, anche per avere una vista complessiva.
Quindi ritorniamo verso Plaça Catalunya, tanto sono pochi passi, e ci guardiamo un po’ intorno.
E vediamo solo gente. Una marea umana.
Bè è sabato pomeriggio, e questa è la via più famosa e turistica di tutta la città.
Buttiamoci nella confusione e vediamo che succede. Ma cos’è las Ramblas?
La Rambla è un viale diviso in 3 parti, 2 carrabili e quella centrale (e più ampia) pedonale. Lunga circa 1,2 km parte da Plaça Catalunya e arriva fino al Mirador de Colom.
Ed è stracolma delle persone più stravaganti (oltre che di turisti proveniente da ogni dove).
E di persone ai confini della realtà ne abbiamo viste parecchie.
Per la serie se sono matti non li vogliamo!
La prima persona strana avvistata è un uomo vestito da coniglietto rosa seduto a un bar.
Si proprio da coniglietto. E per giunta rosa.
Le sue orecchiette (ma quanto sono rosa!!!) svettano tra la folla. Poi ha iniziato a fare anche uno spettacolo. Chissà dov’è seduta Alice, talmente ubriaca di sangria da vederlo in versione rosè.
Un bell’inizio. E ancora non abbiamo visto niente.
Ambulanti che vendono uccellini,coniglietti, pesci rossi e altri animali di vario tipo (non oso pensare come possano stare quelle povere bestioline in mezzo a tutto questo rumore).
Mimi e statue viventi vestiti,truccati e soprattutto nelle pose più strane: da Morte con la falce, da fata, da scimmia, persino da Atlante che tiene il mondo sulle spalle.
C’è persino una donna vestita da sposa, in tutti i dettagli, che dice che le mancano i soldi per sposarsi (uhm..sarà vero?). E tutti gli artisti di strada hanno una bella cerchia di curiosi intorno.
Intanto scopriamo sotto i nostri piedi il mosaico di Mirò. E ci mettiamo alla ricerca della firma dell’artista. Dopo un po’ me la ritrovo sotto i piedi.
Andiamo avanti e Flavia riesce ad individuare più o meno dove era l’attico di Italo-Spagnolo, il programma di Fabio Volo.
Continuiamo a guardarci intorno, c’è molto da vedere! Sulla destra troviamo il famoso Gran Teatre del Liceu. Sempre sulla destra vediamo la Boqueria, famosissimo mercato, affollato di persone.
Ci troviamo in un vero e proprio “torrente” di folla (infatti, il nome "Rambla" deriva dall'arabo "Ramla", cioè torrente, qui ne passava uno in antichità). E quante voci italiane sentiamo!
Anche troppe,forse. Questa parte di Rambla è piena di caffè, pub, locali. E una marea di gente è seduta ai tavolini a godersi la “piena” del sabato pomeriggio.
Noi più che godercela, la “piena” la stiamo subendo stile rafting sulle cascate.
Comunque non demordiamo e procediamo. Fino ad arrivare alla parte con tutti i pittori e caricaturisti. Ed infine altre bancarelle con gli oggetti più svariati.
Alla fine il monumento a Colombo ci appare davanti. E la gente diminuisce come d’incanto.
Arriviamo fino a sotto la colonna e notiamo delle persone che salgono senza alcun problema sui leoni di bronzo alla base. Questa cosa ci ricorda vagamente i turisti a piazza del Popolo…uhmuhm
Comunque è ora di ritornare indietro. E la cosa non ci fa molto piacere,visto che la folla è aumentata. Camminiamo non sulla via pedonale centrale,ma su uno dei marciapiedi laterali.
Fino a che non ci infiliamo nella deliziosa Plaça Reial, dove ci riposiamo un po’ e dove non c’è tutta quella confusione. Un po’ ritemprate, ci ributtiamo sulla Rambla. Il poeta spagnolo Federico García Lorca una volta ha detto: "è l'unica strada al mondo che vorrei non finisse mai". Invece,noi stiamo pregando che finisca, sarà la stanchezza del viaggio e tutta queste persone che cicciano ovunque. Missione: tornare in albergo. Passiamo dal Carrefour a fare rifornimento d’acqua (2 bottiglioni da 5l). Anche qui c’è un botto di gente. Ma pagati i fantastici 54 cent cadauno per bottiglione, ritorniamo finalmente all’Hosteria. Sperando di dormire bene stanotte. Domani ci aspetta una luuungaaa giornata.
Breve considerazione finale sulla Rambla: bella strada,piena di vita per carità, ma forse abbiamo subito un po’ la delusione di quando incontri per la prima volta qualcuno che annoveravi tra i tuoi miti personali, e che non è proprio come te l’immaginavi .
Incrociamo le dita per il resto della vacanza.

lunedì 15 settembre 2008

Come una piccola isola

Scusate la piccola interruzione del resoconto del viaggio in Spagna,ma non ho resistito.
Dedicato a chi si sente come una piccola isola.


Come una piccola isola - Ponza and Palmarola Island from giancarlo giupponi on Vimeo.

Finalmente Spagna!!!(mas donde es las escalera mecanica?)

Quindi siamo all’aeroporto, finalmente!
Dobbiamo solo orientarci per come raggiungere la città.
Ma prima acquistiamo la Barcelona Card, così siamo apposto con i mezzi e abbiamo anche vari sconti. Prendiamo il treno che porta fino alla stazione Sants Estaciò.
E qui inizio a dare di matto. E non a caso.
La metro di BCN è moderna, ha un numero di linee incredibile per chi è abituato alle sole 2 di Roma, insomma non è affatto male.
Ma c’è una cosa che non ho capito.
Veramente.
L’assenza di scale mobili in entrambi i sensi di marcia.
Si, ci sono gli ascensori, ma sono per i disabili, quindi pochi.

Una cosa non-sense se si deve servire una stazione ferroviaria, ma soprattutto una città piena di turisti carichi di valigie. Cioè noi!!!
Trascinarci le valigie scendendo e salendo le scale è un’esperienza allucinante!!!
Soprattutto nei nodi di scambio e con i continui saliscendi della metro.
Arrivate a Plaça Catalunya, mi è quasi venuta voglia di sedermi per terra e non alzarmi più!!! Ma per fortuna che il nostro albergo è vicino!
L’Hosteria Grau ci è sembrata un’oasi nel deserto dopo l’ammazzata con le valigie.
È un posto veramente carino, vicinissimo alla Rambla.
Il ragazzo (magrissimo) della reception ci fa il check-in e ci dà la chiave magnetica della stanza 220.La stanza è un po’ piccola per 3 persone, ma è tutto pulito e in ordine.
Soprattutto dopo che la nostra Flavia ha igienizzato tutto.
Un po’ di riposo, si mangia finalmente qualcosa e dopo un po’ usciamo.
Rambla arriviamo!!!

sabato 13 settembre 2008

Si parte!!!

Forse la mia tranquillità per la partenza, deriva dagli anni di esperienza sull’aereo, oppure dal fatto che pur di staccare la spina dal periodaccio assurdo che mi è piovuto sulle spalle, andrei persino a nuoto in Spagna.
Fatto sta che il 30 agosto è alle porte, e a me tutto sembra che debba fare tranne partire.
Tra il 28 e il 29 ho sistemato le ultime cose.
E la notte tra il 29 e il 30 ho dormito bene (cosa che di solito non accade mai, quando devo fare qualcosa d’importante).
E finalmente il giorno della partenza si è presentato davanti a noi…
Appuntamento a Fiumicino per le 10 e 45 circa, chi prima arriva chiama le altre.
E ti pare che io non faccia tardi?
Io e la mia famiglia non abbiamo visto l’uscita della Roma-Fiumicino e così siamo arrivati fino all’Aurelia!per fortuna non c’era traffico…
Comunque alla fine sono arrivata all’aeroporto, giusto in tempo per perdere altro tempo (scusate il gioco di parole) facendo impacchettare la valigia.
Dopo il check-in mi sono come tolta un peso.
Infatti, senza la valigia, l’ansia dovuta al ritardo mi è bella che passata.
Ed è stato lì che mi sono resa conto dello stato d’ansia di Simona e Flavia.
Simona non prendeva l’aereo da quando aveva 10 anni ed è un pò agitata.
Flavia, invece, l’aveva preso un’unica volta per andare in gita a Vienna al liceo.
E quell’unica volta le si legge in faccia.
Meno male che tendiamo a sdrammatizzare ogni situazione.
Abbiamo scherzato un po’ con i miei genitori e quelli di Simona e poi li abbiamo salutati per andare a fare i controlli al metal detector.
Giusto il tempo di ricordarsi dell’acqua nella borsa e siamo ritornate indietro a risalutare i nostri parenti. Il viaggio più breve della storia!!!
Comunque dopo avere fatto DEFINITIVAMENTE i saluti, andiamo al metal detector.
E lì nonostante la cintura tolta in anticipo inizio a suonare come l’antifurto di una macchina.
Pure la perquisizione!!!Cosa tocca fare per la Spagna!!!
E finalmente arriviamo al gate B8 del volo Clickair 1163.
Aspettiamo l’imbarco che inizia alle 12 e 10. Partenza prevista alle 12 e 40.
L’aereo è un bell’Airbus. Finalmente inizia l’imbarco e prendiamo posto sull’aereo: posti 16 A/B/C.
Io sono vicino al finestrino, Flavia vicino al corridoio e Cioppa è in mezzo.
Flavia è molto agitata,perciò tutte e 3 non diciamo più che siamo sull’aereo, ma sull’autobus!!!
Da quel momento in poi ogni riferimento al volare è vietato!
L’aereo (anzi l’autobus)inizia a muoversi e si mette in fila per decollare.
Fino a che arriva il nostro turno e l’aereo inizia a rollare.
L’aereo decolla!!!Ormai siamo in aria (anzi sull’autostrada…)!!!Il volo è proseguito tranquillamente. L’aereo è comodo per essere di una compagnia low-cost, tocca pagare per poter mangiare o bere a bordo, ma non è niente male.
Il volo dura meno del previsto e invece di arrivare alle 14 e 25, il nostro aereo tocca il suolo della tanto sognata Barcelona alle 14 e 03.
Finalmente terra!!!
E stavolta si sale veramente su un autobus!!!
Ritiriamo i nostri bagagli (tutti dotati di pompon di riconoscimento) e siamo pronte per la nostra avventura!!!

venerdì 12 settembre 2008

Aspettando la partenza...

Quindi dovevamo solo aspettare. E prepararci al viaggio.
Ma come?
Intanto iniziando a vedere che valigia portare e cosa metterci dentro.
Cosa a cui io ho pensato direttamente ad agosto,visto che a luglio me la sono filata a Ponza.
Invece Simona e Flavia,approfittando dei saldi, si sono comprate 2 valigie di dimensioni medie nuove…incredibilmente dello stesso colore avion…e non si sono nemmeno messe d’accordo!!!
Così ad agosto non ho avuto scelta,non potevo rompere l’armonia cromatica della mia compagnia di viaggio, e invece di un verde o di un arancione,ho acquistato la mia valigia (beauty incluso)di un bel colore carta da zucchero…non potevo resistere alla tentazione di comprarmela quasi della stessa tonalità,anche solo per farmi 2 risate!!!Rimaneva da vedere cosa metterci dentro,ma soprattutto quanto doveva pesare in totale il bagaglio.
Ormai le norme dell’ENAC su cosa portare a bordo nel bagaglio a mano le sò a memoria,ma il peso del bagaglio era un vero enigma.
I fatidici 20 kg sarebbero stai superati?
Per fortuna io non ho avuto problemi ,anzi la mia valigia era sotto i 10 kg…c’era quasi da chiedere uno sconto alla Clickair.
E anche le altre alla fine erano apposto.
Tutte e 3 avevamo pesato le valigie a casa,giusto per stare tranquille.
Però una sana preoccupazione è sempre lecita quando si parla di bilancia…soprattutto se devi pagare 10 euro al kg in più!!!
Intanto anche agosto passava velocemente (tra incidenti aerei vari),e la fatidica data si avvicinava sempre di più…stranamente,almeno da parte mia,senza alcuna ansia

giovedì 11 settembre 2008

Sognando la Spagna...


Prima che il mio cervello faccia cadere nell’oblio dei ricordi sbiaditi il nostro bel viaggetto in terra spagnola,ho deciso di iniziare a scrivere un resoconto spero abbastanza esauriente della nostra avventura.
Inizierò dal principio di tutto,l’idea del viaggio.
Tutto è partito da Simona, che sognava di andare a Barcelona da una vita.
Ormai gli itinerari,che aveva fatto per la gita saltata al liceo, si stavano ammuffendo in qualche cassetto.
Ed ogni volta che la parola Barcelona si librava nell’aria,la nostra Cioppa non capiva più niente…bisognava rimediare assolutamente!!!
Inoltre anche io e Flavia volevamo vedere il genio di Gaudì all’opera.
Così verso agli inizi di maggio abbiamo preso la solenne decisione di partire verso la fine di agosto. Ed abbiamo iniziato ad informarci per organizzare la vacanza.
Quasi subito abbiamo pensato di non fermarci a Barcelona,ma di allargare il giretto in Spagna fino a Valencia,dove il buon Calatrava ha ideato la Città della Scienza e delle Arti.
Così maggio e giugno sono passati raccogliendo informazioni utili su dove mangiare,dormire,come spostarsi,cosa vedere,ma soprattutto li abbiamo passati studiando… ;O(
Tutto questo fino alla sera di martedì 8 luglio.
Dopo il forfait di Luisella (Lucia la sola ce l’aveva tirata già prima ;O) ),ci siamo collegate su msn e abbiamo prenotato gli aerei,gli alberghi e il treno Barcelona-Valencia.
Quella sera non ci pareva vero che il viaggio fosse uscito dalla nostra testa e avesse preso una forma nel mondo reale!!!
Ormai era vero,partivamo!!!
Dovevamo solo aspettare il 30 agosto…preparare le valigie…e incrociare le dita…

lunedì 8 settembre 2008

L'Hemisferic di Notte


L'Hemisferic di Notte, inserito originariamente da via_parata.

HOLA A TODOS!!
Il blog riapre i battenti dopo il mio viaggio in terra spagnola.
Prossimamente altre foto,e il resoconto a puntate del viaggio.
Ora mi tocca studiare.
Adios!

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