sabato 18 ottobre 2008

Mumble mumble, che ci è rimasto da vedere?

Dopo l’ammazzata causata dalla spianata della morte, ritorniamo in albergo. Domattina partiamo presto e quindi paghiamo adesso il conto, così abbiamo un pensiero in meno. Visto che ci siamo facciamo anche qualche foto ricordo dell’Hosteria. Dopo un po’ di meritato riposo, riusciamo. Abbiamo ancora diverse cose da vedere. La prima tappa è il lungomare con le attrezzature del Villaggio Olimpico, che non abbiamo visto domenica a causa del suicidio dei piedi di Flavia. Così prendiamo la metro, dove facciamo un incontro esilarante. Infatti, un uomo calvo, che subito si presenta come architetto, inizia a conversare con noi. Il pelatos dopo aver scoperto che siamo italiane inizia a tessere gli elogi del Pantheon usando un mix italo-spagnolo e una movimentatissima gestualità "El Pantheon ha 2000 años y ha cupola-tutto facendo con una mano il movimento della curva e con l’altra fa il classico gesto del bacio come quando una cosa è ottima - mentre el Colosseo es parete - con la mano fa un movimento verticale - la gente non conosce el Pantheon, pochi sanno come funziona". Il tutto ripetuto non so quante volte!Da lacrime! Riusciamo a non ridergli in faccia e ci facciamo dire dove si trova la facoltà di architettura, che scopriamo vicino al Camp Nou. Poi l’architetto scopre che vogliamo andare a visitare la Cittadella ed inizia un altro discorso mixato parlando del fatto che la Cittadella un tempo è stata abbattuta come la Bastiglia, con gesti inclusi. Troppo divertente!Il suo nome in codice è Fufiño, dal Fuffas di Crozza, e di sicuro è un altro tormentone della vacanza. Finalmente arriviamo alla nostra fermata e, salutato Fufiño, scendiamo. E andiamo verso il lungomare e gli edifici del Villaggio Olimpico. La stanchezza si inizia a far sentire!Infatti, davanti al centro biomedico ci sediamo su una panchina e ci riposiamo un po’. Ci facciamo forza e facciamo un giretto. Arriviamo fino ai due grattacieli che disegnano lo skyline del lungomare. Lì c’è il mega pesce (Peix) disegnato da Gehry.
Sulla spiaggia c’è molta gente, anche se il tempo non è dei migliori. Decidiamo di andare verso la Ciutadella, un parco non molto distante. Ci incamminiamo, ma la strada sembra non finire più. Sarà che siamo stanche, ma ogni passo è un tormento. La lunga curva che ci separa dall’ingresso sembra tendere all’infinito. Finalmente arriviamo ed un’altra panchina ci accoglie a braccia aperte. Siamo veramente fuse. Ma noi non molliamo!Vista (ehm)la Cittadella, prendiamo la metro ed andiamo a vedere l'Edificio Forum di Herzog & De Meuron. Ci manca ancora da vedere la Torre Agbar di Jean Nouvel, quindi riprendiamo la metropolitana. Anche la torre ha modificato molto il panorama di Barcelona. Dovunque siamo andate fino adesso, l’abbiamo sempre vista. E’ onnipresente. Forse è di troppo impatto e la forma a supposta, secondo me non aiuta. Nei dintorni della torre c’è la Plaça de Toros. Così io e Simona insistiamo per vederla. Insomma siamo in Spagna e non vederla è un peccato, anche se non si è d’accordo con la corrida. Quindi ci mettiamo in cammino. Ma abbiamo fatto male i nostri calcoli. Infatti, è più distante di quanto pensavamo. Inoltre ormai le nostre gambe non rispondono più ai comandi. Riprendiamo la metro e torniamo in albergo. Siamo affamate e stanche. Così andando contro al nostro odio per i fast food, ci giochiamo l’ultima carta per arrivare a domani: il Mac. E’ da anni che non ci metto piede, ma la disperazione prende il sopravvento. Io e Cioppa mangiamo il pollo e Flavia l’insalata. Per la serie basta che si mangia qualcosa!Torniamo all’Hosteria, dobbiamo fare le valigie. Un altro momento tragico. Fare entrare tutto è una bella impresa! E così andiamo a dormire. Per l’ultima volta a Barcelona. Domani sarà un’altra lunga giornata. Si parte! E Valencia ci aspetta!

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