venerdì 1 gennaio 2010

L’anno che verrà

L’anno che verrà arriva quatto quatto puntualmente ogni 31 dicembre.Si mette lì zitto zitto in un angolo del calendario pronto a manifestarsi la sera di San Silvestro.Ogni volta tutti si aspettano grandi cose, milioni di buoni propositi prendono vita, ma lui saggiamente non fa mai promesse che sa di non poter mantenere. Molti lo aspettano con gioia, scacciando il suo stanco predecessore. Altri invece lo attendono con ansia, per paura del futuro.Ma l’anno che verrà sa di essere soltanto un numero, una semplice data, un insieme di settimane, di giorni, di ore, di minuti. Sa che deve solo scorrere come un fiume nel letto del tempo.Siamo noi che gli diamo compiti che non ha. Siamo noi che ne facciamo un simbolo di qualcosa che non c’è. L’anno che verrà ci porta il tempo, ma con che velocità scorre il fiume, che direzione prende siamo noi a deciderlo. Certo sassi, pietre e anche vere e proprie frane possono cadere nel letto del fiume, ma sta a noi schivarle, rimuoverle o deviare il percorso aprendo nuove strade. L’anno che verrà è solo lì, davanti a noi, che ci aspetta. Domani arriverà. Ma domani è già qui ormai.
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